Dopo tre giorni di presidio permanente al bivio e il mancato inizio lavori dovuto all’ordinanza dell’Ufficio tecnico di Tricarico, che due giorni prima la scadenza dell’autorizzazione imponeva lo stop per gravi irregolarità procedurali, si è svolto a Grassano l’evento La rivolta del filo di paglia.
Lo scopo principale è stato quello di informare la cittadinanza sull’evoluzione dei fatti e avanzare proposte sulle azioni da intraprendere nell’immediato futuro per bloccare definitivamente il sopruso rappresentato dalla volontà di costruire questa “mega” centrale a biomasse in località Acqua Frisciana.
All’incontro, a cui hanno partecipato circa 150 persone, si sono succeduti gli interventi di componenti del Comitato, liberi cittadini, rappresentanti di altre proteste come quella contro la centrale di Acinello (il cui progetto, lo ricordiamo, era stato recentemente sospeso dalla Regione, ma in questi giorni ha riottenuto l’approvazione), esponenti politici locali e il colorito e appassionato sostegno dell’attore lucano Ulderico Pesce che si batte da anni contro le ingiustizie subite dal nostro territorio.
La rabbia collettiva e la lontananza dei politici dai cittadini e dalla realtà hanno segnato l’incontro e le promesse della politica non ci lasciano affatto tranquilli.
La Provincia di Matera ad esempio, che ieri è intervenuta tramite il vice presidente G. Bonelli, ha espresso l’apertura delle istituzioni nei confronti della nostra causa dimenticando, clamorosamente, che la suddetta istituzione aveva già espresso parere favorevole alla centrale nel corso di due Conferenze di Servizio nel 2008 (leggi l’articolo che fa il punto sulle autorizzazioni alla centrale fino al 2009) , insieme al Comune di Tricarico, alla Sovrintendenza ai Beni Archeologici della Basilicata e ai Vigili del Fuoco di Matera. All’apertura palesata non è seguito un vero confronto: il politico, dopo l’intervento carico di “promesse”, ha abbandonato l’aula di fretta, lasciando inascoltate le richieste dei presenti e non dandoci la possibilità di controbattere.
Non accettiamo più la demagogia e la propaganda politica, non tolleriamo più prese di posizione non seguite da coerenti atti amministrativi. Pretendiamo che i politici tornino a fare il loro dovere, ovvero si mettano a servizio delle comunità che amministrano, che rispettino la sovranità popolare, che riscoprano il significato profondo della “Politica”.
Chiederemo quindi alla Regione Basilicata e al Comune di Tricarico di dichiarare ufficialmente la decadenza della concessione a costruire fatta alla Clean Energy.
Ad oggi, noi del comitato Uno si distrae al bivio ci riteniamo orgogliosi della crescente partecipazione della popolazione che ha portato al raggiungimento di un risultato importante: il blocco e quindi il mancato inizio dei lavori alla scadenza della seconda proroga dell’autorizzazione regionale. Ci auguriamo che sempre più gente si unisca alla lotta perchè questo è l’unico modo per impedire l’usurpazione del nostro territorio.
Proprio ieri nel corso dell’evento abbiamo promosso un’ iniziativa di protesta civile, invitando chiunque possieda un pezzo di terra a firmare un documento in cui si impegni a non voler cedere nè un filo di paglia nè un ettaro di terreno alla centrale a biomasse del bivio Tricarico-Grassano (consulta il documento). Sappiamo che sono in tanti a sostenere questa causa, ed è per questo che chiediamo di sottoscriverlo attraverso un gesto simbolico e pubblico, per dare più forza e sostanza al dissenso e che sia da stimolo a chi ancora è poco informato sui fatti e quindi non può sostenerci.
Segnaliamo e invitiamo tutti a firmare inoltre la petizione on-line “Asso di Monnezza” proposta da Ulderico Pesce sul suo sito, che direttamente chiede la sospensione dei lavoro per i diversi progetti di centrali a “biomaschere” in atto sul territorio lucano oltre alla proposta di inserimento del “reato contro l’ambiente” nel codice penale (vai al sito)
Qui le foto dell’evento e del presidio, presto anche i video!
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