La risposta della popolazione civile al nostro appello c’è stata!
Stamattina già alle 7 oltre una sessantina di persone erano radunate al bivio per opporsi all’inizio dei lavori per la centrale.
Numerose poi le persone accorse per dare sostegno nell’arco della mattinata, a dimostrazione che la gente del posto è assolutamente contraria alla realizzazione del progetto e consapevole che si tratta di un abuso del territorio da parte di privati in totale connivenza con i nostri amministratori, che porterà danni all’economia del posto e all’ambiente, con conseguenze gravi sulla salute di tutti gli abitanti della zona.
La ditta di costruzioni però tardava ad arrivare. Alle 7:30 circa da Tricarico giunge notizia che l’ufficio tecnico comunale ha posto un veto all’avvio del progetto per evidenti irregolarità nelle procedure di intervento, prendendo, per la prima volte in due anni, una decisione favorevole alla nostra causa.
Sul posto regnava una calma irreale, si è deciso di rimanere lì, di bloccare l’accesso all’area destinata alla costruzione (posta tra l’altro a fianco di un abitazione), e di organizzare un presidio permanente per la giornata di oggi e per tutta la giornata di domani 22 gennaio, giorno della scadenza dell’autorizzazione regionale.
Siamo consapevoli che non è finita qui, gli interessi economici in gioco sono molto alti così come gli investimenti progettuali della società che intende costruire, ma non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la guardia!
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto e si spera che il numero cresca sempre di più per dimostrare che nessuno può prendere decisioni che riguardano la terra in cui viviamo senza consultarci, soprattutto quando queste decisioni hanno la conseguenza di trasfigurare la storia e la fisionomia di un’area, di danneggiare gravemente l’ambiente e la salute di chi quell’area la vive!
Rinnoviamo l’appello per domattina, avremo ancora bisogno di forze, e vi ricordiamo che domani pomeriggio, alle 17, ci sarà l’incontro-dibattito “La Rivolta del Filo di Paglia”, presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale di Grassano, in cui si discuterà di ciò che sta succedendo e di cosa possiamo fare insieme.
Qui sul blog vi terremo aggiornati costantemente sull’evoluzione dei fatti!
Continuate a seguirci e sostenerci!
Grandioso risultato! …. almeno per adesso.
Non bisogna abbassare la guardia e continuare a lavorare in questa direzione. informare e divulgare le informazioni il piu possibile….molte persone non sanno quello che stà accadendo a pochi km dalle loro case!!! molte persone emigrate che sono molto affezionate alla propria terra non sanno …. tutti devono sapere e poter agire.
io sono lontano ma cercherò di fare il più possibile!
asta la victoria siempre!
c’era da aspettarsela questa posizione dell’ufficio tecnico di Tricarico.
Sbaglio o in primavera ci sono le elezioni?
Se è così chiedete a tutti i tricaricesi impegnati nella tornata elettorale una posizione chiara sulla centrale e che siano al vostro fiannco.
In primis marsilio che credo sia in campagna elettorale già da tempo.
I grassanesi hanno un atteggiamento più chiaro e sono contro .Dissesnso esite anche a livello provinciale sulla Centrale.
In defiitiva l’anello debole è il Comune di Tricarico con le solite storie delle compenszioni.
A cosa serva quella centrale è chiaro a bruciare rifiuti con un livelo di salvaguardia di molto inferiore ad un inceneritore
I meccanismi di propaganda politica abbondano sempre in vicende come questa…una prova ne è il fatto che numerosi politici regionali hanno basato la loro campagna elettorale proprio sulla questione della centrale del bivio, ottenendo anche buoni risultati nell’ultima tornata elettorale regionale.
Di fatto hanno solo preso in giro la gente, considerando la delibera del I settembre scorso e hanno dimostrato di essere asserviti a poteri più forti di loro.
Ti ricordo infatti che la Clean Energy aveva a disposizione un’autorizzazione regionale.
Dalla provincia solo chiacchiere al vento, così come da molte forze politiche che neanche ci provano più a mettere il “cappello” su questa protesta.
Questo è un malcostume italiano che trova la sua massima espressione qui nel sud…un modo sballato di intendere la politica che possono permettersi solo perchè non ci sono opposizioni nella società civile: glielo facciamo fare, gli facciamo passare tutto da sempre e diamo loro anche il nostro voto. Bisogna alzare la testa, smetterla di lamentarsi e reagire.
L’Ufficio Tecnico di Tricarico ha anche dovuto prendere questa posizione anche grazie al notevole lavoro di documentazione che ha presentato la parte tricaricese del comitato; le irregolarità erano tante, i lavori erano quasi abusivi e quindi sono stati giustamente bloccati.
Bisogna essere orgogliosi di questo lavoro e sostenerlo perchè la battaglia non è ancora finita…
Il comitato, sia a Grassano che a Tricarico, è composto da una parte di cittadini…il nostro lavoro più duro è quello di coinvolgere la gente, che a volte si fida più di chi la prende in giro e le fa false promesse.
Il comune di Tricarico ha grosse responsabilità in questa storia e dovrà renderne conto ai suoi cittadini…se questi il conto lo chiederanno prima o poi, con un unico obiettivo davanti: LA CENTRALE NON SI DEVE FARE.